Ci si prepara alle festività natalizie: già addobbi riempiono le strade, le vetrine, i negozi, le case sono piene di luci; gli alberi sono carichi di ninnoli: non manca, ovviante, il presepe. E se parliamo di presepe la memoria va al famoso quartiere di San Gregorio Armeno, a Napoli dove, di generazioni in generazione, i maestri del presepe  creano le statuette della natività, aggiungendo, di anno in anno, qualche personaggio moderno e di attualità. Dal famoso Pulcinella o Maradona, passando per i politici nazionali ed esteri, i nomi che hanno avuto l’onore di diventare un “personaggio” di terracotta sono stati tanti. E sulla scena del presepe, in quest’anno di boom mediatico per la gastronomia, arrivano anche gli chef; l’idea di creare un presepe abitato dai volti della cucina è di Maurizio Cortese.  A realizzare l’idea, invece, è Marco Ferrigno. Marco Ferrigno è erede di una famiglia che dal 1836 crea presepi tradizionali  ed è stato vincitore più volte del “Premio San Gregorio Armeno” e del “the First Award Europe”.

Il Presepe ritrae, con opera certosina, volti famosi dell’Italia dei fornelli: Massimo Bottura, Heinz Beck; Massimiliano Alajmochef de Le Calandre, Carlo Cracco,  Niko Romito, Davide Scabin, Enrico Crippa, Gualtiero Marchesi, Alfonso ed Ernesto Iaccarino, Alfonso Caputo,  Mauro Uliassi, Ciccio Sultano, Paolo Lopriore, Andrea Bertonche, Pier Giorgio Parini, Aimo Moroni, Antonello Colonna, Antonino Cannavacciuolo, Gianfranco Vissani, Nadia Santini.

Tanti chef-pastori resi piccoli di dimensioni, ma ancor più grandi di fama nell’essere testimoni di questo teatro di terracotta dalla tradizione antichissima.

«La bellezza del presepe napoletano contemporaneo – spiega Maurizio Cortese - è che dà la possibilità di fare della sana ironia su episodi realmente accaduti (…) Ognuno dei "miei" pastori è raffigurato secondo le sue peculiarità».

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http://espresso.repubblica.it/food/multimedia/lo-chef-ampegrave-nel-presepe/33052200